Immagini dall’incontro bilaterale italo-russo di Trieste
- 27/11/2013
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- Marco Gabrielli
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Alcune mie fotografie dell’incontro bilaterale Italia – Federazione Russa, tenutosi a Trieste il 26 novembre 2013.
(Tutte immagini non ritoccate…)
Il palazzo del Governo con la bandiera della Federazione Russa
Il Palazzo della Regione attende il premier russo.
Bandiere russa ed italiana in piazza Unità d’Italia a Trieste.
L’arrivo dei ministri italiani.
Bandiera russa sul pennone alabardato contro il cielo azzurro.
Contestazioni con bandiera rossa con falce e martello.
Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini a fianco della Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.
Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini.
Il Presidente Letta illustra la Piazza Unità d’Italia al premier Putin.
L’ascolto degli inni nazionali.
Il Presidente della Federazione Russa.
L’auto del Presidente della Federazine Russa davanti al Comune di Trieste e alla fontana dei 4 continenti in piazza Unità d’Italia.
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Quello che segue è il testo di un articolo pubblicato su Vita Nuova del 29 novembre 2013 relativo all’incontro.
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C’era molta attesa per l’incontro bilaterale italo – russo che martedì 26 novembre si è tenuto a Trieste.
L’incontro triestino segue di circa due mesi l’incontro di San Pietroburgo e riprende una serie di incontri bilaterali fermi dal 2010.
Per il numero di ministri è stato sicuramente un incontro significativo che va di pari passo di una crescita nel partenariato commerciale che segna un 25% in più in termini di volume rispetto allo scorso anno per un interscambio stimato in circa 50 miliardi di dollari facendo dell’Italia il quarto partner commerciale della Russia.
Quasi una trentina gli accordi che sono stati firmati dai ministri dei governi italiano e della Federazione russa, nonché da industrie dei rispettivi paesi, quali, per l’Italia, ENI, Enel, Poste-Selex, Mediobanca, Fincantieri e Pirelli. Si va da collaborazioni in campo scientifico e sanitario, scambi a livello di alta tecnologia, commesse per l’industria navale sia in campo civile che militare nonché a livello di approvvigionamento energetico per arrivare agli scambi in campo culturale e turistico con l’Anno italiano per il turismo in Russia contemporaneo all’Anno russo per il turismo in Italia che inizia proprio con questo evento. Sul tema non sono mancati anche accordi in merito alla “sborocratizzazione” delle dogane e della “politica dei visti” per favorire il turismo ed il commercio. Tutti accordi che, per un impegno economico complessivo per circa un miliardo di euro, dovrebbero avere importanti ricadute anche per le piccole e medie imprese dei due paesi anche in termini di posti di lavoro e conseguente lotta alla disoccupazione.
Durante la conferenza stampa tenutasi a conclusione dell’incontro il Presidente del Consiglio Italiano Enrico Letta ha parlato anche del partenariato strategico fra Italia e Federazione Russa su tanti scenari particolarmente significativi quali la questione siriana dopo l’apertura susseguente al G 20 che apre alla distruzione delle armi chimiche e che richiede un importante impegno umanitario verso la drammatica situazione delle popolazioni civili e i rifugiati.
Non è mancato nei colloqui, ha sottolineato il premier italiano, anche il tema della Libia e dei paesi del Mar Mediterraneo sempre più fonte di instabilità. Soddisfazione e speranza, secondo il Presidente del Consiglio italiano, viene dalla situazione iraniana particolarmente per quello che riguarda il negoziato sul nucleare e la conseguente apertura di quel paese sul piano internazionale. Da ultimo Letta ha trattato il tema dell’Afganistan auspicando una “uscita pilotata” da quel paese senza lasciare conseguenze traumatiche. Il presidente Putin avrà il forte sostegno del governo Letta per la presidenza del G8 che spetterà alla Federazione Russa dal prossimo giugno, mentre chiede l’aiuto della Russia quando l’Italia avrà la presidenza dell’Unione Europea nel secondo semestre del prossimo anno.
Da parte sua Putin ha voluto iniziare il suo intervento parlando dell’incontro avuto il giorno precedente con Papa Francesco nel corso del quale ha voluto discutere il futuro dei rapporti fra Russia e Vaticano, riferendo di accordi di collaborazione ed approfondimento presi nell’ambito della Storia della scienza, della cultura e della salute, aggiungendo poi queste testuali parole: “Noi siamo consoni per quel che riguarda la difesa dei valori cristiani, la promozione del dialogo interconfessionale.” “Abbiamo discusso la situazione nel Medio Oriente, la tutela dei diritti della parte cristiana della popolazione di questa regione. In particolare abbiamo discusso il problema siriano.” Parole forse inattese e che sono state poco riportate o non sono state riportate del tutto dai media che hanno seguito l’incontro, ma che testimoniano un’attenzione a certi problemi che appare praticamente unica nello scenario internazionale. E’ sembrato strano sentire un ex colonnello del KGB schierarsi così apertamente in favore di quei “valori cristiani” che vengono di fatto estromessi dalle legislazioni e dalle tradizioni di numerosissime nazioni, vuoi con l’approvazione di leggi in aperto contrasto con le stesse, come avviene nell’Occidente, o con la persecuzione ed il conseguente l’esilio di chi fa del cristianesimo la propria religione, come avviene nei paesi guidati da governi fondamentalisti del Medio Oriente, dell’Oriente e dell’Africa. Putin non è nuovo a dichiarazioni simili cui seguono provvedimenti legislativi ed interventi sul piano internazionale in senso diametralmente opposto a quella che sembra una linea di tendenza ormai diffusa in tutto l’Occidente tanto da aver suscitato, in varie occasioni, violente contestazioni.
Il Presidente russo ha poi continuato il suo intervento parlando dei progressi economici che si sono osservati nei rapporti fra le due nazioni negli ultimi anni ribadendo quanto già affermato dal premier Letta.
Il prossimo vertice si terrà il prossimo anno a Soci.
Marco Gabrielli
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