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Tradizionalmente il 31 dicembre è il giorno in cui si tirano le somme dell’anno che sta per finire.

Cosa fare, poi, una volta fatti i conti di quello che ci ha lasciato il 2014 ormai alla fine.

Chi mi conosce sa che sono solito ringraziare Dio per quello che mi ha donato. Il “Te Deum” è la preghiera fatta per questo.

Non posso che ringraziare per la mia famiglia; per mia moglie, sempre paziente e sempre capace di testimoniare con la vita quali siano le cose che valgono; per i miei 5 figli che io sono sempre pronto a criticare, se non a sgridare, ma che stanno crescendo bene, assumendosi le proprie responsabilità secondo l’età e le proprie predisposizioni.

Non posso che ringraziare per i miei genitori, ormai entrambi ampiamente ultra ottantenni, che godono di una sufficiente salute e rimangono punti di riferimento discreti, ma sempre credibili.

Non posso che ringraziare per il lavoro di medico, che mi vede crescere di responsabilità e con queste mi vede affrontare maggiori difficoltà con grandissime, talora impreviste, soddisfazioni e, purtroppo, grandi delusioni nel non riuscire ad evitare l’inevitabile.

Non posso che ringraziare per l’attività di “giornalista” che mi permette di vedere e riportare tante notizie che i maggiori giornali tendono a tralasciare se non a censurare, dandomi la possibilità di incontrare persone che testimoniano con la loro vita cosa siano le cose veramente importanti.

Non posso che ringraziare per aver incontrato ed essermi impegnato (anche se non ai livelli che la stampa mi attribuisce) nell’esperienza delle “Sentinelle in piedi”, questa “resistenza di popolo” che tiene svegli ed invita a riandare a cosa sia l’uomo e per cosa sia fatto, in una visione tanto laica quanto condivisibile anche da un cattolico come sono io. Non posso che ringraziare per le minacce e gli insulti ricevuti durante le veglie, segno di quanto sia giusto l’operare e il modo di operare di questa amicizia attiva ed irriducibile.

Non posso che ringraziare per l’esperienza politica che continuo nel Nuovo Centro Destra, un partito che mi ha tanto entusiasmato all’inizio, un partito che mi ha deluso successivamente, ma che ritengo essere e rimanere il migliore nel portare avanti i temi della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica (vedi, ad esempio, il Family Act), anche se tanto c’è ancora da fare.

Non posso che ringraziare per la mia fede in Gesù Cristo e nella sua Chiesa che trova nell’educazione fornita dal movimento di Comunione e Liberazione motivo di costante crescita.

Non posso che ringraziare per i tanti nuovi amici incontrati o reincontrati.