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Leggo oggi, 19 giugno 2016, sulle pagine de Il Piccolo (a fondo pagine trovate l’articolo), delle notizie che mi riguardano. Sono quanto meno vecchie e parziali…

Vengo citato come “baluardo dell’Associazione Scienza e Vita”. Bene… Inizio a dire che non so bene cosa significhi “baluardo” in questo contesto. Aggiungo poi che la mia adesione al “Comitato Scienza e Vita” (diventato solo successivamente “Associazione”) è datata 2005, l’anno del referendum sulla legge 40/04, che mi ha visto fra i partecipanti, con un po’ di visibilità in più per aver partecipato a qualche incontro in qualità di medico. Faccio ancora parte dell’Associazione, ma con i ruoli  marginali che ho sempre avuto. Altre sono le persone e i colleghi che si sono succeduti, in questi anni, alla guida dell’Associazione, mai io: non sono certo io il “baluardo” come l’articolo vuole far credere…

In questi 10 anni ho fatto anche altre cose, ho ricoperto anche altri ruoli ed ho avuto altre responsabilità, ho partecipato ad attività di altri gruppi, associazioni, centri e movimenti. Ho continuato a vivere varie esperienze, ho partecipato a diverse iniziative e ho iniziato a partecipare a nuove attività. Quali? Forse il giornalista (che ha il mio numero di cellulare…) avrebbe potuto chiedermi qualcosa di più anziché limitarsi ad una frettolosa ricerca su internet…

Proseguiamo… A me non piace essere definito “ultracat”. Lo ritengo offensivo; lo percepisco offensivo. Usato nel modo in cui viene usato sui giornali è divisivo. Io sono uno che ritiene che la politica sia un bene. (Ho anche organizzato un incontro sul tema nel corso della mia campagna elettorale…). Io sono per il dialogo e la partecipazione. Certo, io non rinuncio ai miei valori e ai miei principi, ma mi impegno e mi impegnerò a realizzare il “bene comune”  con l’aiuto di chiunque lo voglia fare.

Da ultimo una domanda sull’etichetta “cattolico”. Posto che credo che fra i consiglieri che verranno eletti la stragrande maggioranza sia stato battezzato, mi chiedo chi sia quel giornalista che si permette di giudicare la “cattolicità” di chi siederà in Consiglio Comunale? Anche qui ritengo ci sia un modo errato, perché divisivo e ghettizzante, di raccontare la politica.

2016-06-19 Il Piccolo pagina 2 I cattolici faranno il pieno