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Recentemente a Trieste un professore si è presentato a scuola vestito da donna. (Qui la notizia riportata dal quotidiano triestino “Il Piccolo”). Ne è seguita una lunga polemica. Da parte mia ho scritto questa “Segnalazione” (rubrica del quotidiano triestino aperta alle opinioni dei lettori)

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Scrivo, da cattolico e padre di famiglia, riguardo alla vicenda del professore che va ad insegnare in un liceo scientifico triestino vestito da donna.

Non entro in merito alla vicenda, che è stata presentata in modo impreciso e contraddittorio dai media e dà l’impressione di essere più uno strumento di propaganda che una notizia. Vicenda che comunque suscita tanta tristezza.

Faccio alcune considerazioni.

Innanzitutto credo che dovevamo aspettarci simili situazioni e che dovremo “abituarci”. Già da anni i nostri figli vengono portati, forse a nostra insaputa, nei consultori dove viene insegnato loro esclusivamente l’”aspetto ludico” della sessualità, presentata la gravidanza come una cosa da evitare; vengono esposti acriticamente tutti i metodi anticoncezionali omettendo di dire, ad esempio, che la pillola del giorno dopo può avere effetti abortivi o che la pillola è un farmaco con importanti effetti collaterali; viene insegnato ad “indossare” un preservativo; non si trattano i metodi naturali; viene taciuta l’affettività e la possibilità di rapporti duraturi; non si parla dell’astinenza e della castità come “dono” e valore aggiunto in un rapporto di coppia…

Agli insegnanti viene insegnata l’ ”ideologia del gender” che afferma che una persona ha il genere che in quel momento si sente e guai ad obiettare, viene spiegato che è “omofobia” affermare che solo da un rapporto maschio – femmina nascono i figli e che i bambini hanno diritto ad avere un padre ed una madre. E’ questo che viene insegnato ora anche ai nostri figli.

Con l’episodio del “professore vestito da donna” siamo alla fase in cui si deve verificare se quanto propagandato da anni è stato efficace.

Sempre più spesso ci troveremo davanti a situazioni simili, verremo a sapere di compagni di classe dei nostri figli che “stanno insieme” pur essendo dello stesso sesso e li vedremo baciarsi per le strade. Prima di quanto uno possa aspettarselo si arriverà al matrimonio omosessuale con diritto all’accesso all’utero in affitto o all’adozione per non parlare delle agevolazioni fino ad ora destinate esclusivamente alle coppie eterosessuali. E’ solo questione di tempo. Poco riusciranno a fare quella minoranza di politici che non si adeguano a questa ideologia, posto che anche molti politici “cattolici” la sostengono.

Ritorno un momento su quell’ “abituarci” che ho scritto fra virgolette. Se ritengo che sia difficile fermare una simile deriva, ritengo necessario alzare la soglia di attenzione e puntare tutto sull’educazione e la testimonianza. Già nel secondo secolo chi ha scritto la famosa lettera a Diogneto affermava “i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo”.

I nostri figli possono crescere in modo ordinato ed avere una formazione equilibrata, nonostante quanto viene propagandato, solo con l’educazione e con la testimonianza che ricevono dai genitori, in famiglia e nelle comunità.

Marco Gabrielli

 2014-06-07 Il Piccolo pagina 31 Segnalazione Gabrielli

 

 

(Ecco la “Segnalazione” pubblicata a pagina 31 del quotidiano triestino di sabato 7 giugno 2014.)