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Il 30 gennaio 2016 si terrà il “Family day 2016” in difesa della famiglia e del matrimonio e per il ritiro del DDL Cirinnà sul riconoscimento delle unioni civili.
Ho scritto questo articolo per il settimanale “Vita Nuova” di Trieste in edicola il 22 gennaio 2016….

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Il 28 gennaio al Senato inizierà la discussione del DDL Cirinnà. Con la probabile approvazione della legge si sancirà un cambiamento epocale. Un cambiamento che è facile prevedere paragonabile o addirittura maggiore a quello che è stato portato in Italia da leggi quali il divorzio o l’aborto. Con il divorzio è venuto meno il concetto di famiglia, la sua stabilità nel tempo con tutte le certezze ad essa correlate. Con l’aborto è venuta meno la sacralità e l’intangibilità della vita, il concetto stesso di vita umana è diventato relativo ed opinabile con le conseguenze antropologiche che ben conosciamo e le prospettive che già da tempo si sono affacciate nella nostra società in termini di eugenetica ed eutanasia.

Con il riconoscimento del matrimonio omosessuale ed i “nuovi diritti” ad esso collegati (fra cui l’adozione di bambini o la generazione di figli con donazione di seme o ovuli e l’utilizzo dell’utero in affitto) che la legge Cirinnà si ripropone, quanto meno in prospettiva, viene completamente meno il concetto di Natura. La nuova umanità che ci troveremo dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili vede l’uomo decidere a che “gender” appartiene, da che sesso è attratto ed arriva alla pretesa di avere il diritto di procreare con l’aiuto delle moderne tecnologie, in modi che la Natura non prevede.

Una legge che non piace ad un numero elevatissimo di persone, ma che trova, però, un ampio consenso parlamentare. Se anche venisse meno, per motivi di coscienza, l’appoggio da parte di alcuni senatori dei partiti di governo almeno sugli articoli più controversi della legge sarebbe pronto l’aiuto da parte dei partiti dell’opposizione quali il Movimento 5 Stelle o SEL.

Cosa fare per opporsi a questa legge? Da tempo numerose personalità girano l’Italia per spiegare cosa siano i DDL quali Cirinnà, Fedeli o Scalfarotto. Da un paio d’anni nelle varie piazze italiane si tengono le veglie delle “Sentinelle in piedi” o della “Manif pour tous”. Già il 20 giugno 2015 un milione di persone hanno manifestato in piazza San Giovanni a Roma in favore della famiglia naturale, chiedendo maggiore attenzione e manifestando il dissenso verso le leggi che tendano a snaturarla.

In molti vedono tradita la fiducia espressa con il voto a questo o a quel parlamentare o partito: una simile legge non era nei programmi elettorali ed è triste vedere anche molti parlamentari “cattolici” di dichiarino favorevoli alla “Cirinnà” in tutto o in parte. A tanti non basta vedere dei senatori contrari alla possibilità di adozione dei figli o alla “stepchild adoption” (che apre all’utero in affitto): in molti si aspettano dai parlamentari eletti una contrarietà a tutta la legge “senza se e senza ma”..

Mancando di rappresentanza parlamentare, si scende in piazza per far sentire la propria voce. La data fissata è sabato 30 gennaio. La modalità è una marcia con un breve discorso finale. Sarà una piazza allegra, festosa e piena di positività. Una piazza organizzata da laici impegnati, che non aspettano “ordini” dalle gerarchie della Chiesa nello spirito del Concilio Vaticano II: cattolici “in uscita” che vogliono far vedere la bellezza e la ricchezza della famiglia e chiedere quell’aiuto e quella tutela che tuttora manca nella legislazione italiana, pur essendo previste anche dalla Costituzione. Una piazza aperta a chiunque voglia unirsi per esprimere il proprio dissenso.

Anche da Trieste è prevista una numerosa partecipazione vari gruppi si stanno organizzando per il viaggio in pullman, treno o con mezzi propri.

Marco Gabrielli

2016-01-22 Vita Nuova pagina 7 su Family Day 2016