Morire d'aborto chimico (RU 486) a 16 anni

La notizia è questa: una ragazzina portoghese di 16 anni è morta per aver abortito utilizzando la pillola RU486. La notizia viene da un congresso medico, il 21° European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases, tenutosi recentemente a Milano durante il quale è stato presentato il primo caso europeo di morte per shock settico da Clostridium Sordellii frequentemente osservato come causa di morte a seguito dell'aborto chimico. “Le morti per aborto con RU486 e prostaglandine salgono così a venti, a cui se ne sommano altre 12 per persone che avevano preso la Ru486 per “uso compassionevole”, cioè al di fuori di protocolli stabiliti: in tutto 32 morti accertate dopo l’assunzione di RU486” si legge in un comunicato del sottosegretario alla Salute Eugenia Rocella che promette di segnalare il caso all’EMA, l’agenzia di farmacovigilanza europea, chiedendo un supplemento di indagine e un aggiornamento sulle segnalazioni di decessi e complicanze.

Ma che notizia è quella che non appare sui media ad eccezione dell'Avvenire, che le dedica un editoriale, e de “Il Foglio”? Evidentemente è meglio che certe notizie non vengano divulgate...

Nell'editoriale de “Avvenire”, Assuntina Morresi sottolinea il fatto che le morti per aborto ora non fanno più notizia, ma venivano strumentalizzate quando si trattava di richiedere una legge permissiva in materia. “La legalizzazione ha trasformato l’aborto da problema sociale a questione di "scelta", o addirittura in "diritto" individuale: con un drammatico paradosso, le leggi che lo hanno reso lecito pubblicamente hanno contribuito a nasconderlo alle coscienze e alla percezione comune” si legge nell'editoriale che termina “le morti, in particolare con la Ru486, sono così ostinatamente ignorate dai media: a un passo dalla sua completa privatizzazione, grazie soprattutto ai metodi farmacologici (dalla Ru486 agli aborti incerti delle varie "pillole dei giorni dopo") tragedie come questa portoghese ricordano a tutti che l’aborto è un gigantesco dramma e un tragico problema, ancora irrisolto. O, almeno, dovrebbero ricordarlo. ”

Sottolineo che la RU486 ha un'efficacia che rasenta il 100%, il che significa che muoiono praticamente tutti gli embrioni contro cui è utilizzata. Nel primo anno di utilizzo in Italia, nonostante alcuni ostacoli posti in essere in alcune regioni, sono già oltre 6.000 i bambini che non hanno visto la luce. Che la RU 486 uccida anche la donna è solo un tragico corollario?



16 maggio 2011
Marco Gabrielli
(per "Vita Nuova"
settimanale della diocesi di Trieste)

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